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PAROLE CHE SOLO GLI INGLESI...
4 Luglio 2017

PAROLE CHE SOLO GLI INGLESI...

10 parole che gli americani hanno abbandonato e che gli inglesi continuano ad amare

Ci sono pochi dubbi sul fatto che nel Regno Unito si parli un inglese diverso da quello degli Stati Uniti. Capita spesso infatti che gli americani guardando per esempio i TV show britannici, sentano delle parole a loro del tutto sconosciute (mentre - ehm - difficilmente la stessa cosa capiterà a un inglese, tutt'al più avrà un tuffo al cuore per l'uso di parole fuori posto o l'abbandono di regole grammaticali quali la "s" alla terza persona singolare o lo spelling di CENTER invece che CENTRE - oh my gosh). 

Di seguito alcune di queste parole, speriamo che vi venga voglia di memorizzarle e usarle nelle vostre future conversazioni.

1. TETCHY, aggettivo.

Una persona tetchy è una persona con un brutto temperamento, un possibile equivalente in italiano potrebbe essere "permaloso":

You can't even talk to him these days, he's just too tetchy.

2. AMONGST, preposizione.

Nel British English è spesso usato al posto di among, ma è molto raro nell'American English. Significa "tra":

There's a grammar pedant amongst us, and I intend to find who he is.

3. MARVELOUS, aggettivo.

Questo aggettivo, "meraviglioso", è stato ormai completamente soppiantato da amazing nell'American English, e anzi, se vi è capitato di parlare con qualche americano ultimamente vi sarete resi conto che "AMAZING!" è sicuramente una delle loro parole preferite, generalmente accompagnata da occhi sgranati e un entusiasmo assolutamente fuori luogo. Del resto si sa, agli americani piace esagerare in tutto. Noi siamo neutrali, ma non possiamo non avere un brivido di piacere quando sentiamo usare un Marvelous ben posizionato:

We had a marvelous time during that holiday retreat.

4. FORTNIGHT, nome.

Una cosa che succede ogni fortnight è qualcosa che succede una volta ogni due settimane:

We try to get together for a family meal once a fortnight.

5. CHEERS, esclamazione.

Erroneamente da quanto si pensa il più delle volte, Cheers non è un brindisi ma un modo di ringraziare in modo informale (si usa molto nelle mail di lavoro nei "botta e risposta" rapidi e operativi):

Cheers Thom, I really needed that paper today.

6. RUBBISH, nome o aggettivo.

Questa parola, che i fan dei Blur avranno già scoperto grazie al loro LP "Modern life is rubbish", ha lo stesso significato di garbage. Però rubbish può essere usato anche come aggettivo quando si vuole dire che qualcosa è veramente, veramente di pessima qualità:

I bought a new keyboard today, but it's rubbish so I'll just trash it.

7. BLIMEY, esclamazione.

Quando vi stancate di dire WOW, e speriamo che vi capiti molto spesso, potreste fare uno sforzo e usare questa parola, unendovi così al fronte unito per il farla tornare di moda:

Blimey, that exclamated quickly!

8. HOOVER, nome.

Hoover non è solo una marca di aspirapolveri, ma è anche il modo originale di chiamare questo elettrodomestico (sì, è come se avessero chiamato un marchio di pasta "Pasta", grazie a un colpo di genio del reparto marketing oppure una nota di assoluta arroganza dei produttori di quell'aspirapolvere), termine ormai soppiantato dall'americano vacuum cleaner.

9. BESPOKE, aggettivo.

Prima che i prodotti fossero fatti su misura, ovvero custom made, erano bespoke, specialmente se si parla di abiti da uomo:

A bespokesuit is expensive, but it's a good investment if you want to look professional.

10. CHAP, nome.

Chap è la versione molto british di dire dude, ovvero un modo per riferirsi in modo molto informale a una persona di sesso maschile. In italiano potrebbe essere "tizio" o ancora meglio "tipo":

See that chap wearing a yellow bow-tie? That's my biology professor.

Ci sono molte altre parole il cui uso è stato abbandonato nell'American English e che sono invece comuni nel British English, così come sono cambiati molti spelling e regole grammaticali, ma a questo punto lasceremo che siate voi a studiare, scoprire le differenze e scegliere quale sia il vostro inglese.

Have fun! 

 

 

 

La versione originale di questo articolo, leggermente diversa e in inglese, si può trovare su Grammarly.com, a cura di Marco Ticak.