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BEWARE OF TRUMPESE!
9 Marzo 2017

BEWARE OF TRUMPESE!

Che Trump sia una persona inadatta a essere capo di una della nazioni più potenti del mondo, lo sapevamo. È del tutto privo degli ideali corretti, della sensibilità e soprattutto della formazione politica ed economica necessarie a guidare una nazione.

Un'altra cosa che gli manca sono senz'altro gli skill sociali: sono tristemente celebri i suoi tweet-gaffe, dannosi al punto che nei giorni prima delle elezioni il suo staff gli ha dovuto vietare l'accesso ai social media (sic!). 

C'è un altro aspetto però, su cui forse non tutti ragionano, che sta mettendo in difficoltà una specifica categoria di professionisti, ovvero gli interpreti e traduttori di tutto il mondo. 

Una delle interpreti per notiziari più rinomata in Giappone, che copre regolarmente le news su Trump per CNN, CBS e ABC, Chikako Tsuruta, racconta che spesso lei e i suoi colleghi si trovano del tutto persi nel tentativo di tradurre i discorsi del neo-presidente. I continui salti illogici da un argomento all'altro e le litanie sessiste e razziste rendono i suoi discorsi del tutto intraducibili.

Ridono, lei e i suoi colleghi, dicendo che se traducessero letteralmente il "Trumpese", finirebbero per suonare come degli stupidi che non sanno fare il loro lavoro.

Si alimenta così il dibattito in corso tra diverse scuole di pensiero, rappresentato da un dilemma etico non da poco: secondo alcuni le parole di Trump andrebbero tradotte così come sono, per non nascondere niente di quella che è la triste realtà su uno dei leader del pianeta, secondo altri é semplicemente impossibile riproporre le stesse strutture linguistiche, sia per una questione grammaticale sia da un punto di vista morale. Sono famose purtroppo alcune esternazioni di Trump sul modo in cui tratta le donne: quale interprete femmina può accettare di ripetere e diffondere parole simili? Eppure "nasconderle" vuol dire allo stesso tempo celare la realtà, che invece è importante che sia sotto gli occhi di tutti.

Secondo le analisi della Canergie Mellon's University's Language Technologies Institute il livello grammaticale di Trump é il più basso di tutti i suoi predecessori.

Il che potrebbe anche essere, volendo una strategia: non vuole parlare come un laureato di Harvard ma come il popolo. Peccato che le sue metafore e il sarcasmo che usa non sono comprensibili in tutti i paesi e soprattutto sono tradurli è un'impresa improbabile. Come nota Soraya Caicedo, Executive Producer dei programmi in lingua spagnola della radio SBS, quando dice "Mexicans are rapists" sta ovviamente parlando del crimine sessuale. Però quando applica il termine all'ambito economico, dicendo: "China is raping America", andrebbe tradotto, letteralmente "la Cina sta stuprando l'America", che tradotto assume un significato completamente diverso da quello che lui intende.

Ovviamente non manca la social-denuncia ironica, ovvero la pagina di Twitter che trolla Trump evidenziando tutti i suoi errori, che consigliamo caldamente: https://twitter.com/trumpgrammar

Insomma, noi possiamo insegnare l'inglese a tutti, ma forse non proprio a tutti tutti.