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IMPARARE L'INGLESE CON UNA CANZONE
23 Gennaio 2017

IMPARARE L'INGLESE CON UNA CANZONE

Buona o cattiva idea?

Abbiamo deciso di creare una rubrica dedicata all’apprendimento di vocabolario e strutture grammaticali con i testi delle canzoni perché ogni insegnante di inglese sa di essersi sentito rivolgere la domanda: “Posso migliorare il mio inglese ascoltando e memorizzando i testi delle canzoni?” dalla quasi totalità dei propri studenti. 

La risposta non è per niente banale. 

Sì, ma…

Sì, ma bisogna scegliere con cura il brano.

Sì, ma bisogna fare attenzione alle cattive abitudini, a non fare propri termini e linguaggi che sono perfetti in una canzone, ma che suonerebbero errati o quanto meno strani nel parlato quotidiano.

Sì, ma attenzione alla sintassi che in un brano deve piegarsi alle leggi della metrica e della rima.

 

SCEGLIERE CON CURA IL BRANO

Ci sono artisti famosi per il loro inglese, per la loro eleganza nell’eloquio. Parliamo di Bob Dylan, di Elton John, di Rufus Wainwright, Ed Sheeran, Coldplay, Bruce Springsteen e molti altri. I testi delle loro canzoni sono ricchi di vocaboli interessanti, di strutture verbali eleganti. Quasi tutti hanno una pronuncia molto chiara, perché scrivono brani dove il testo ha una rilevanza notevole e quindi le parole vengono pronunciate in modo chiaro. 

Se facciamo il confronto, ad esempio, con rapper o artisti hiphop ci rendiamo conto che l’uso dello slang aumenta in maniera esponenziale, che il lessico in linea generale diventa meno ampio, e la difficoltà di comprensione del testo aumenta in maniera esponenziale. 

 

NO ALLE CATTIVE ABITUDINI - NIENTE ‘CAUSE, HE DON’T, AIN’T… 

Mi è capitato durante alcune lezioni che degli studenti appassionati di musica abbiano utilizzato – ‘cause – in una frase. La mia risposta scherzosa è sempre: “A meno che non arrivi a lezione con una chitarra elettrica e uno stuolo di fan, usa ‘because’, grazie”.

È pur vero che un madrelingua americano può usare ‘cause anche all’interno del parlato, in modo scherzoso e colloquiale, ma come insegnante, preferisco che si impari prima di tutto a parlare in maniera corretta. Gli studenti potranno aumentare il proprio street cred eventualmente quando si troveranno a vivere in un paese anglofono.  

 

OCCHIO ALLA SINTASSI

Nel parlato di tuttI i giorni non facciamo la rima baciata, non omettiamo il soggetto, accordiamo il soggetto e il verbo, svogliamo completamente la frase. Gli artisti seguono regole diverse, la cosidetta licenza poetica. Credo che si possa convenire che la licenza poetica in un brano pop abbia un’efficacia decisamente diversa che in una presentazione davanti a un gruppo di architetti, medici, avvocati, o durante una telefonata di lavoro per stabilire un contatto con un nuovo cliente. Insomma, registro, signori! Quello che si può permettere Steve Tyler degli Aerosmith, non necessariamente ce lo possiamo permettere anche noi. 

 

Per questa volta, anziché proporre un brano che possa essere un buon esempio di inglese, ne abbiamo scelto uno che ci offre un esempio chiaro del perché dobbiamo stare molto attenti a non fidarci troppo… Il brano è “When I Was Your Man”, successo di Bruno Mars, tratto dall’album del 2012 “Unorthodox Jukebox”.

 

Analizziamo alcuni versi.

 

Same bed but it feels just a little bit bigger now

Our song on the radio but it don't sound the same

When our friends talk about you, all it does is just tear me down

'Cause my heart breaks a little when I hear your name

 

“It don’t” dovrebbe essere “it doesn’t”. La metrica impone una sillaba in meno e voilà. 

“’Cause”. Ne abbiamo già parlato. Non siamo né Steve Tyler, né Bruno Mars. 

 

It all just sounds like oooooh…

Mmm, too young, too dumb to realize

That I should've bought you flowers

And held your hand

Should've gave you all my hours

When I had the chance

 

“Shoud’ve gave” dovrebbe essere “should have given”. Sempre una sillaba di troppo che impone a Mars di accorciare. 

 

 

I hope he buys you flowers

I hope he holds your hand

Give you all his hours

When he has the chance

 

“Give” dovrebbe essere “gives”. Maledetta sillaba di troppo! 

 

Come potete vedere, Bruno Mars ha dovuto stravolgere la grammatica inglese per esigenze di metrica (e anche un po’ per stile, diciamocelo) e il risultato è che a uno studente che non abbia ancora totale padronanza dell’inglese, queste forme possono sembrare totalmente corrette, tanto da creare un dubbio quando si studiano le stesse forme grammaticali.

 

Dalla prossima volta vi offriremo una vasta gamma di brani che sono invece eccellenti esempi grammaticali e sintattici, che potrete ascoltare e cantare sotto la doccia a squarciagola sapendo che oltre a spaventare i vicini, starete anche migliorando il vostro inglese.