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Freelance? Ecco come tutelarvi
16 Febbraio 2017

Freelance? Ecco come tutelarvi

Quanti di voi sono freelance e sono stati più e più volte "fregati" dai propri committenti? Scadenze scivolo impossibili da rispettare, pagamenti dilazionati all'infinito, materiali e feedback che non arrivano mai...

E' una storia sempre più comune ormai, quotidiana addirittura, da cui però può esserci un'uscita. Se tutti si impegnassero a utilizzare delle buone regole di committenza e ingaggio, la pratica comune avrebbe la meglio su un atteggiamento mentale ormai sedimentato.

Nella società moderna è chiaro che il "posto fisso" sia una chimera. Sempre più persone stanno decidendo di sfruttare tutte le proprie capacità per intraprendere carriere alternative, che mutano forma nel corso del tempo.

Ovviamente essere freelance non funziona per tutti, anzi, in molti casi l'incertezza economica genera ansia e insoddisfazione, mentre per altri tipi di persone la possibilità di autodeterminazione in termini di scelte di quando e quanto lavorare sono l'unica strada percorribile.

C'è di bello che oggi l'essere libero professionista non solo non è più visto come una strana deformazione, ma è anche favorito da molte aziende che si stanno rendendo conto che avere più collaboratori esterni invece che dipendenti è un bene sia in termini di costi aziendali, ma anche per quanto riguarda la stabilità del rapporto con il collaboratore (si sa che la fiducia reciproca è alla base di ogni rapporto sano, di qualunque natura esso sia), il suo rendimento e la sua proattività.

E quindi, in conclusione, il fatturato ne guadagna solo.

Rimane solo un problema - senza entrare nel merito dello stato sociale di cui (non) godono i "portatori di partita iva", non è questo lo spazio dove analizzare la politica economica che (di nuovo - non) tutela i libera professionisti - ovvero come un freelance possa tutelarsi rispetto ai mancati pagamenti, i ritardi, le mancanze di risposte, che incidono sul suo lavoro quotidiano in modo spesso catastrofico.

Ebbene, se si partisse dal basso e, come dicevamo all'inizio, se si iniziasse a diffondere una buona pratica comune come quella di far firmare dei contratti standard insieme ai preventivi inviati, forse i problemi potrebbero progressivamente diminuire e i committenti potrebbero essere educati pian piano a rispettare i loro fornitori, così come i fornitori sono - necessariamente - forzati a rispettare i loro tempi e le loro richieste. 

Volentieri quindi vi linkiamo a un articolo in cui troverete non solo consigli, ma anche un template da scaricare per avere un contratto breve ma completo che potrà il più delle volte risolvere i problemi più comuni nei lavori a ingaggio.

Il tutto è ispirato alla talk (la trovate nell'articolo) di un guru per i designer freelance, Mike Monteiro, che ha fatto sua un'espressione presa dal film Goodfellas (1990) facendone un motto molto esaustivo e che rende perfettamente l'idea di quello di cui stiamo parlando: "F**K YOU, PAY ME".

Eccolo qui, e come dice l'autore stesso, condividetelo e fatene buon uso: SUPER GOOD LIFE

Buon lavoro! 

 

Photo credit: Luca Barcellona Gold Series