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BACK FROM INDIA
16 Gennaio 2018

BACK FROM INDIA

Il viaggio di una nostra teacher in un paese unico

Old Delhi, stazione nord, 24 giugno

Al di la della visione turistica, poter vivere l'esperienza India a viso aperto e in mezzo alla gente comune necessita di un qualcosa che l'India stessa ti insegna: non porre nessuna resistenza, ma lasciarsi attraversare da essa. Giudizi o retropensieri qui non funzionano, non hanno proprio alcun senso di esistere. Quello è brutto o quello è sporco o ma guarda come se ne stanno sdraiati in mezzo al binario o che carne sarà questa. No, lascia stare, non sei venuta qui per questo. Me lo avevano detto che ti cambia, ma non sapevo come.

Mi chiedo che tipo di cambiamento vorrei che suscitasse in me?

Bellissima domanda. Non sono venuta in realtà perché lo cercavo, ma mi rendo conto che sono pronta a riceverlo, qualsiasi esso sia. Per ora vivo tutto senza pensarci, o non troppo. Le risposte si fanno più facili, quando mi chiedi come ricevono loro tutto questo e mi accorgo che sono oltre, sono e vivono nel momento e non c'è l'ombra di un disagio qualsiasi.

Una bambina era sdraiata per terra con tutta la sua famiglia. Aveva i capelli neri, tutti scomposti che sembravano di paglia e un vestito stracciato ai bordi, color beige, tendente al marrone, dovuto allo sporco. Appena mi vide, si illuminò tutta facendomi ciao con la manina. Ce l'ho ancora impressa, perché raramente ho visto niente di più bello. Non capisco nulla, ma va bene così.

Pushkar, 28 giugno

Pushkar è terra sacra. Ci sono mucche ovunque e pare vivano un gran bene qui. Anche le scimmie non sono aggressive. Una ha speso la notte sulle sbarre della nostra finestra. Si vedono santoni e pellegrini ovunque. Loro mi sorridono sempre and I smile back. Quando mi ricapita?

Pushkar, 29 giugno

Oggi sono andata in una di queste piscinette del lago sacro a ricevere il good karma. Solo che mi è capitato il brahmino per turisti: ha detto i suoi mantra, li ho ripetuti, ma sentivo che non avveniva nulla. Ha finito e mi ha detto che ora avrò buona fortuna, ma devo donare 10-20 dollari o 500-1000 rupie. Lo guardo e gli dico che non potevo accettarlo. Le buone energie in vendita? Curioso! A quel punto, il brahmino giovane entra nel panico: "No ma’am, no ma’am...good luck ma’am". Sono andata via, non potevo circolare nel luogo sacro senza ricevere la purificazione del suddetto uomo di fede.

Pushkar-Bikaner, 1 luglio

Ieri siamo giunti a Bikaner, meno turistica e più logica nel percorso di Jaisalmer, cui abbiamo dovuto rinunciare. Il forte di Bikaner è una delle cose più belle e maestose che io abbia mai visto. Qualche secolo fa era considerato il forte più bello dell’Asia. Lo abbiamo visitato tutto, nonostante la grandezza. Io andavo in giro con un piccolo asciugamano bagnato con acqua fredda, il quale si asciugava nel giro di 5-10 minuti. C’è un caldo torrido. Sì, ovvio, siamo nel deserto, ma ci hanno detto che questo è il primo anno nella storia di Bikaner in cui il caldo è così umido.

E’ proprio come le oasi o i miraggi nel deserto, non smetto di pensare a Pushkar. Mi manca la freschezza al mattino, il silenzio e i pellegrini che si lavano nelle piscinette del lago sacro, le mucche in mezzo alla strada, questo ricambio di anime che si sciacquano e si risciacquano in una catena che non termina mai.

Uhhh… ora c'è un ragazzo che insegue una mucca. Ho saputo che va a visitare la sua fidanzata mucca in un’altra stalla e il ragazzo non ne è contento, per ciò la caccia via…con scarsi risultati vedo.

Shimla, 3 luglio

16 ore di viaggio da Bikaner, passati per Chandighar e finalmente a Shimla, dove gli unici esseri autentici delle queste scimmie di vari tipi. Tutta natura in montagna, aria pulita, polmoni tregua, fresco...oh che bello! E poi...Indiani ricchi come da pubblicità, macchinoni e alberghi pieni e cari. Sali scale, scendi scale, fai le ripide, chiedi qua e chiedi la', alla fine ci ritiriamo fuori dallo shopping in una guest house silenziosa e pulita. Morti.

Kullu-Kasol, 5 luglio

Sempre più Tibet mentre si va al nord Himachal Pradesh e si addentra nella Parvati Valley. Più visi genuini. I panni si lavano al Parvati River. L'immensità delle montagne a picco in asse perfettamente verticale dà un po' di mal di testa. Si aggiunge una strana combinazione di palme di cocchi che spuntano un po' ovunque, anche su massi giganti di rocce.

Rishikesh, 10 Luglio

Rishikesh questa mattina si è svegliata nel Gange nebbioso e letteralmente mistico. C'è festa per un mese, pellegrini in estasi vestiti di arancione e con le boccette d'acqua santa del Gange appese ai due lati della sciarpa.

Un'emozione nuova mi avvolge nello scoprire attrazione per l'estasi della folla, il turbinio che a momenti mi fa scomparire. Per un attimo penso che ne sarò risucchiata e nessuno lo saprà, perché sono molto lontana da casa e perché sono una dei pochi turisti. Cerco di rilassarmi. Appena succede, la folla mi diventa amica, sorridente, una scoperta emozionante: vecchine che mi parlano in hindi convinte che io le capisca, anche qualche santone pellegrino radicale bellissimo e giovane con cui non so come comportarmi per via della distrazione ormonale o vitellini e mucche che si confondono anche loro nella fiumana di gente senza essere sfiorati, ma inclusi in questa strana beatitudine e armonia.